Venerus fa quel che cazzo vuole. (menomale) 

Se “Magica Musica”, il primo album di Venerus, ci ha portato in un mondo mistico fatto di personaggi che attraversavano il giorno e la notte in un cammino esoterico, con “Il Segreto” riportiamo i piedi sull’asfalto. Invece di leggere la sfera di cristallo ci guardiamo dritto negli occhi senza filtri, come la musica che contiene: sincera e registrata in presa diretta.

Venerus ci ha aperto le porte del suo studio milanese, dove ha scritto e registrato “Il Segreto” (Asian Fake/Sony Music), il suo secondo album. Entrare in questo studio è un po’ come stare a metà strada tra uno squat londinese e una galleria d’arte di Berlino, e dentro c’è tutto il mondo di Venerus.

C’è da perdersi nel guardare gli oggetti che lo popolano, tra cui la parrucca del rabdomante di “Magica Musica”, il quadro di un transessuale dipinto da un amico, un coniglietto rosa, un mangianastri portatile della Fisher Price ed ovviamente tanti strumenti e microfoni.

Venerus è contento ed emozionato, saltella a suo agio tra uno scatto e l’altro mostrandoci il suo mondo, oggi meno magico e più terreno e tangibile, come la stanza dove è stato creato e dove abbiamo deciso di realizzare questo servizio.

Venerus Marni
Total look MARNI

Intanto complimenti, mi piace molto il tuo nuovo lavoro.

Oh grazie, mi fa un sacco piacere sentirlo dire perché è stato un album molto divisivo. 

Beh sì, lo capisco, quando l’ho ascoltato ho pensato che comunque la tua fosse stata una scelta di andare oltre il primo lavoro e di essere più coraggioso. 

È stato difficile, mi sono accorto soltanto dopo che, da un certo punto di vista, sono stato coraggioso, perché per me era la cosa più ovvia da fare e mi dicevo: “voglio troppo andare in questa direzione perché dal vivo verrebbe così…”. E per me la componente live è la cosa più bella da fare, e quindi dovevo per forza seguire questo input. 

Ad un mese dall’uscita del progetto mi rendo conto che il mio nuovo disco ha creato dibattiti e diviso in due il mio pubblico. 

In che senso?

Da una parte ci sono persone, anche a me molto vicine, che mi hanno detto: “sai che non mi piace?” Mentre altri dicono: “wow, stupendo”.

Venerus

Come hai fatto a non percepire prima queste vibes divisive?

Perché lavoro di pancia, all’inizio ci siamo chiusi qui (nel suo studio ndr) per circa due mesi in cui ho scritto, ed è stato molto intenso anche perché scrivere insieme ai miei amici mi mette sotto pressione.

Ho sempre cercato di difendere i miei spazi e le cose che scrivo più per paura che per altro… Non mi sento giudicato dai miei amici, ma mentre scrivo ci sono cose che mi fanno paura, e non voglio mostrarle ad altri. Alla fine è stato tutto molto liberatorio, quasi terapeutico, mi sono messo a nudo ed è stato bellissimo.

Ascoltando il disco si percepisce questa cosa… Nel primo lavoro eri più sognante, andavi di fantasia, mentre con questo nuovo lavoro hai i piedi per terra. E nella cover del disco sei per strada a Milano…

Si, sono cresciuto: prima, anche mentalmente ero più piccolo, oggi mi sento un po’ più maturo.

In “Non Imparo Mai” parli anche di questo. Ma la verità è che non imparerai mai davvero, non arriverà mai un giorno in cui ti sentirai “grande”…

Eh lo so, io faccio davvero sempre tante piccole cazzate soprattutto nelle relazioni, negli incontri, mentre l’amicizia è qualcosa di sacro. Questo pezzo nasce proprio da Filippo (Cimatti, amico fraterno e chitarrista ndr), che rimproverandomi per una cazzata che ho fatto ripetutamente mi dice: “Zio, non impari mai!”. Quindi abbiamo trasformato questo mio chiamiamolo difetto, in qualcosa di bello.

Venerus
Dress DAVII

Come è nata l’idea di registrare tutto in presa diretta? Ascoltarlo in cuffia è catartico.

Tutto è nato dopo l’esperienza live, per me è davvero importantissimo. Nel 2021 è come se ci fosse stato uno switch nei live come concetto, prima viaggiavo abbastanza in sequenza ovvero computer e testi..

Ora ho abbandonato totalmente questa cosa e abbiamo deciso di riarrangiare e suonare tutto live, come cazzo vogliamo noi, perché sappiamo tutti suonare e bene e abbiamo un’intesa incredibile.

Io nasco con una chitarra in camera a suonare cover dei Nirvana.

Venerus

Non esagero se dico che tra gennaio e febbraio ho passato il mese più bello della mia vita, eravamo tutti qui in studio a suonare come bambini ma coscienti delle loro doti. Abbiamo giocato in studio come si faceva negli anni ’70. Mi piace che anche se la strumentazione è la stessa, non c’è una canzone uguale all’altra.

C’è un po’ quell’atmosfera rarefatta tipica di quegli anni nel disco, penso a “Binari” e alla sua coda strumentale che sembra la colonna sonora di un porno soft!

Ahah! Vero, ci sta, certo che guardi dei porno mega divertenti! (ridiamo ndr).

Venerus
Skirt used as cape ADELBEL, Shorts ANGELOS FRENTZOS, Boots SAINT LAURENT

Hai detto che questo è il periodo più bello della tua vita anche grazie alla tua “chosen family” con cui hai un legame che va oltre l’amicizia, me ne parli?

Assolutamente si! È così. La mia vita sociale è molto asciutta, conosco milioni di persone e mi piace stare in mezzo alla gente, ma alla fine passo il mio tempo o da solo senza nessuno intorno, oppure con i miei soliti 3/4 amici. Sono le persone che insieme a me vanno contromano, siamo come dei pirati, detto in senso poetico.

La mia vita è un vascello che segue una direzione comune a chi è a bordo. Non dico che andiamo sempre d’accordo perché abbiamo gusti diversi ma siamo in sintonia su un’idea di creazione continua che sia tecnica o creativa.

Venerus
Venerus
Venerus “Il segreto” (Asian Fake/Sony Music)

Come è nata l’idea dello scatto di copertina? 

Ero qui in studio con alcuni amici dopo una serata, saranno state le sei del mattino e ho deciso di fargli sentire il disco che era ancora una versione demo e in quel momento ho pensato a come volevo la cover. Hai presente quando ti capita che sei in treno e ti arriva su air drop la foto inviata per sbaglio da qualcuno? Ecco mentre ascoltavamo il disco mi è apparsa questa visione di me sdraiato in un prato con un vestito rosso, con i miei amici stesi sul vestito.

Parlando di questa idea i miei amici mi han fatto notare che il mio album è stato scritto in città e quindi abbiamo deciso di trasportare la mia idea appena fuori dallo studio, dove tutto è nato.

Total look MARNI

Sei credibile in ogni look che indossi, da un’abito couture femminile, al maglione bucato del mercato. Qual è il tuo ‘segreto’ per citare il titolo del tuo disco?

(ride) Non ne ho idea, so che da quando sono bambino mi sono sempre travestito.. tipo una volta a 5 anni ho preso un vestito nero di mia madre, i suoi tacchi e un pennarello nero, sono sceso dal portinaio e dicevo di essere Audrey Hepburn. Mi ha sempre divertito il crossdressing, mi fa star bene.

Non mi piace la moda, non mi interessa. Quando vivevo a Londra è stato come un ponte per la libertà, poiché andavo nei mercatini e provavo qualsiasi cosa.

Venerus

Ero da solo, avevo 18 anni, e potevo fare qualsiasi cosa, dal vestirmi al truccarmi e da lì è partito un percorso di accettazione che mi ha fatto capire che mettermi un vestito da donna mi diverte e che esprimere la mia mascolinità o femminilità in modo indistinto mi fa sentire bene.

Il mondo dei vestiti mi ha sempre affascinato, la realtà è che mi piace decorare le cose e se ci pensi i vestiti sono delle cose che ci appendiamo addosso. Spesso mi viene chiesto come mai non ho uno stylist, non averlo non è un atto politico anche se di questi tempi potrebbe sembrarlo, ma mi piace così tanto giocare a travestirmi che non capisco perché dovrei privarmene.

Poi quando vedo persone che diventano cantanti solo perché hanno uno stylist mi dico: “Ma vaffanculo! Io non lo voglio! Non sei un artista solo perché ti vesti strano”.

Venerus

L’ultimo album di cui ti sei innamorato?

Eccolo! (Tira fuori un vinile alla sua collezione). “Space Heavy” di King Krule, più lo ascolto e più mi piace. Ha un suono molto personale tanto che nessuno potrebbe cantare le sue canzoni, lo trovo molto elegante.

Total Look ANGELOS FRENTZOS
Sweater SIMON CRACKER, Skirt SAN ANDRÈS MILANO
Venerus
Coat MARNI, underwear JOHN RICHMOND

VENERUS LIVE: 15 SETTEMBRE, POPLAR FESTIVAL, TRENTO

PHOTO: SIMON & Creative partner Simona Pavan

STYLIST: Alex Vaccani

STYLIST ASSISTANT: Alessandro Marzo

GRAPHIC COVER: Didier Falzone