JESSIA: anche una domanda banale a volte aiuta

“How are you?” è il titolo del primo EP della canadese JESSIA. Una domanda che si usa quotidianamente quando s’incontra qualcuno, ma che se risulta sincera e interessata può fare la differenza.

Il 1 gennaio 2021 JESSIA dalla sua camera in College in Canada pubblica un frammento di una melodia su TikTok e inaspettatamente diventa subito virale.

Nel giro di un paio di giorni trasforma questa melodia nel brano “I’m Not Pretty”, un inno alla body positivity che fa volare la sua notorietà anche al di fuori del social che culmina in una versione remix feat. Bebe Rexa.

A quasi un anno da quel giorno JESSIA pubblica il suo primo EP “How Are You?” composto da canzoni electropop che affrontano temi come la salute mentale, disordini alimentari e body acceptance.

Canzoni che si lasciano cantare e ballare con testi in netto contrasto alla musica uplifting, un antidoto perfetto al malessere da pandemia. L’abbiamo raggiunta in Canada via ZOOM. Ecco cosa ci siamo detti:

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Jessia
Ciao JESSIA, come stai?

Sto bene grazie sono appena rientrata in Canada dopo essere stata a LA per lavoro.

Raccontaci quando hai iniziato a fare musica e chi ti ha ispirato a seguire questo sentiero:

Suono e canto da quando ho 12 anni, ma se devo pensare a chi ha avuto una grande influenza su di me incoraggiandomi a seguire questa strada ti dico Christina Aguilera con l’album “Back To Basic”, amavo cantarlo! E’ un disco vario, divertente, super cool che mi ha ispirato davvero molto.

Hai seguito una voce da niente…

Ahahahahah! Sì ho scelto una grande voce e ricordo che cantare le sue canzoni era davvero una sfida!

La cover del tuo EP “How Are You?” con quel suo appeal da street art mi ha ricordato l’arte di Mr. Brainwash, c’è mica lui dietro?

Non conosco Mr.Brainwash ma mi informerò sicuramente su di lui, ora sono curiosa. Volevo una copertina che fosse molto caotica, molto colorata, fatta con materiali diversi e che risultasse il più folle possibile per rappresentare tutta la confusione che c’è nel mio cervello. Inoltre doveva essere il più accessibile e relazionabile possibile e quindi la street art mi è sembrata il miglior mezzo per rappresentare il tutto.

Jessia
Jessia
Nell’ EP hai esplorato le molteplici sfaccettature della musica pop, le canzoni suonano diverse tra loro ma sono coese e non è qualcosa di così ovvio, qual è il tuo punto di vista?

Volevo cercare di spingere un po’ più in là i confini della pop music, è divertente che “I’m Not Pretty” sia stata la prima canzone ad introdurmi in questo mondo e in un certo senso ha gettato le basi del mio lavoro così ho cercato di fare tutto quello che potevo al fianco di Elija Woods (noto produttore canadese non l’attore. ndr) stare in studio con lui era entusiasmante. Abbiamo provato veramente di tutto senza schemi e senza pressione, urlavo nel microfono e mi sentivo libera. Con altri produttori senti la responsabilità di dover dimostrare qualcosa, di dover fare una hit, invece Elija è come se fosse mio fratello, è stato tutto molto divertente e spontaneo.

Parliamo di TikTok che ti ha puntato i riflettori su di te dopo che un tuo snippet audio è diventato virale, cosa pensi della forza di questa piattaforma?

La cosa assurda e divertente è che la canzone non era nemmeno finita, era uno snippet musicale che poi si è trasformato in “I’m Not Prety”. E’ stata una cosa assurda perchè è esplosa di colpo e su TikTok non puoi mai sapere come andrà, così in tre giorni la canzone era online finita ed è stata ad oggi la settimana più pazza della mia vita, e non ne cambierei un istante. Per quanto riguarda TikTok credo sia una vetrina enorme e la cosa sorprendente è che ha un algoritmo incredibile che ha il potere di far diventare persone sconosciute popolari in un solo giorno, come è successo a me. Se ci pensi puoi avere un enorme possibilità ogni volta che posti un video, quindi il mio avviso agli artisti è continuate a postare le vostre canzoni perché non si può mai sapere cosa può succedere.

“How Are You?” è la mia canzone preferita del nuovo EP, mi piacciono i suoni e la produzione, ci puoi cantare e anche ballare sopra e adoro la parte parlata che spezza la canzone in modo ironico. Raccontami qualcosa del brano:

Sono felicissima di quello che mi stai dicendo soprattutto riguardo la parte in cui la canzone si ferma perché è stata fonte di un lungo dibattito… Mi dicevano: “Le persone vogliono sentirti cantare non parlare!” Ma ho spinto perché restasse e quindi sentirtelo dire mi rende felice! E’ anche uno dei mie pezzi preferiti e sdrammatizza su una relazione che non è salutare un problema che spesso viene sottovalutato. Tendiamo a chiedere “Come stai?” senza sentimento, invece è una domanda semplice che se posta con sincerità può davvero essere di conforto.

Jessia
Jessia
Mi piace il contrasto nella tue canzoni tra melodie allegre e testi seri, parli di amor proprio, accettazione del corpo e disturbi alimentari, è qualcosa che hai fatto di proposito?

Certo è una carattersistica che mi è sempre piaciuta nella musica degli altri, ed è stato anche un modo per esorcizzare tutte le mie paure, come urlare a squarciagola “La vita fa schifo ma si va avanti!” è stato un modo per far capire che siamo umani e non siamo perfetti e che in questo lungo periodo stiamo provando e vivendo tutti le stesse cose. E’ stata decisamente una scelta pensata, come se ballando si potessero spazzare via tutti i problemi e le melodie si trasformano in grossi abbracci.

Diciamo sempre di essere orgogliosi di chi siamo ma non è sempre facile a causa dei social media e anche del giudizio della società, hai un consiglio per essere sempre sinceri con se stessi?

Il miglior consiglio che posso dare è siate gentili con voi stessi, è impossibile volersi sempre bene, o essere sempre orgogliosi, siamo umani, siamo storditi, quindi quando pensi che qualcosa non vada nel tuo cervello tu lasciatelo scorrere attraverso e ricordati che nulla è per sempre. Bisogna imparare ad accettare gli alti e i bassi della vita. E’ importante avere amici che ti stanno vicini a che sino pronti a rispondere in caso di aiuto. Sentirsi amati ed essere i migliori amici di se stessi è quello che ho imparato in pandemia dove tutti abbiamo avuto molto tempo per pensare in solitudine, che poi sono i temi delle mie canzoni.

Quali sono i tuoi piani per il prossimo futuro?

Sono in una fase di scrtttura molto produttiva, lo so che ho appena pubblicato un EP ma non mi fermo mai! Non vedoi l’ora di andare in tour l’anno prossima ma dobbiamo aspettare di vedere come va la pandemia… quindi scrivo e faccio più cose possibili per aver materiale di cui scrivere.

Ultimo disco di cui ti sei innamorato e perché:

Ho visto da poco in concerto Jeremy Zucker a Los Angeles, ero già sua ma dopo averlo visto live mi ha convinta ulteriormente, è troppo cool, quindi ti dico “CRUSHER” di Jeremy Zucker.