Andrea Collesano e la malinconica tranquillità dei suoi animali

Nelle tavole di Andrea Collesano notiamo subito che l’onirico si interfaccia con la scienza e i simboli. I disegni sono frutto di una cura minuziosa per i dettagli e per l’armonia tra soggetti che probabilmente nella realtà difficilmente si potrebbero incontrare, ma che qui rimangono piacevolmente sospesi in un uno spazio senza tempo, surreale, dove tutto è possibile, coesistendo in una perfetta sintonia ed unione.

Andrea Collesano è amante della natura sotto ogni sua forma. È la sua principale fonte di ispirazione. Nelle sue tavole invecchiate con un sapore di tempi antichi, disegna a china nera insetti, balene e misteriose creature.

Andrea Collesano fa riflettere come nel suo universo l’armonia sia migliore quando c’è equilibrio tra le differenze. È un pensiero che dovremmo adottare nella nostra vita, sempre. Come accade appunto in natura dove non importa quanta differenza ci sia tra le specie, perché tutti sono qui per un significato dialogando con tutto ciò che li circonda.

I disegni di Andrea Collesano trasportano così in una realtà diversa, dove la fiaba si mescola al surreale e al reale. Un universo parallelo, dove madre natura domina incontrastata e dove non esiste alcun segno dell’uomo se non nella china di Andrea Collesano. Attraverso le sue opere ci invita a cogliere la magia della natura e quindi della vita stessa, colma di diversità, che arricchiscono la nostra esistenza e il nostro essere uomini. 

Mi racconti quando e com’è nato il tuo rapporto con l’arte?

Il mio rapporto con l’arte, il disegno in particolare, è nato con me. Il 25 novembre 1980. Rispondo così perché da che ho memoria mi ricordo impegnato con le matite colorate in mano e un foglio di carta davanti. È nato con me, sicuramente, ma poi è cresciuto grazie, inizialmente, a mio padre e mia madre. Loro per primi hanno apprezzato la mia naturale predisposizione. È un rapporto cresciuto e fortificato tra i banchi di scuola, il Liceo Artistico di Lucca e l’Accademia delle belle arti di Firenze dove ho condiviso con altre persone le mie stesse idee. Crescendo ho unito le mie più grandi passioni con naturalezza, il disegno e la natura, facendone il mio lavoro.

La natura è l’elemento trainante nei tuoi lavori. Che cosa rappresentano la flora e la fauna per te?

Se da bambino ne ero semplicemente attratto e incuriosito adesso Flora e Fauna sono qualcosa di più di ammirazione, bellezza e meraviglia. Sono sempre più consapevole dei danni che l’uomo quotidianamente fa all’ambiente. Flora e Fauna adesso sono anche qualcosa da proteggere. Le figure che creo e mostro in giro per il mondo vogliono far capire allo spettatore che la natura è la cosa più importante per tutti noi, siamo strettamente collegati alla natura, non ne siamo al di sopra. 

I tuoi soggetti passano da minuscoli insetti ai grandi cetacei. Se Darwin li avesse visti probabilmente li avrebbe voluti inserire nel L’origine Delle Specie. Come parte la scelta dei soggetti che vuoi rappresentare?

Dagli insetti ai cetacei passando per molluschi, invertebrati, mammiferi, uccelli e pesci di ogni genere.

Amo tutte le creature esistenti, ogni animale è a suo modo affascinante e incredibile.

Scelgo i soggetti dopo aver sfogliato un volume di una delle mie tante enciclopedie sulla natura… o a seconda del prossimo progetto espositivo… anche a seconda dei miei sogni notturni, è capitato e capita spesso che rappresenti un animale ricordato al mio risveglio. E ancora vi svelo questa curiosità… spesso è proprio la carta che coloro, rendendola simile a vecchio papiro che mi indica, con le sue macchie, il soggetto da preparare.

Quello che apprezzo delle tue opere è l’atemporalità di quello che disegni, come riesci ad ottenere questo piano d’interpretazione?

Credo che questa idea di un lavoro senza tempo, non ricollegabile nell’immediato ad un disegno antico ne ad un lavoro contemporaneo, sia proprio merito del colore della carta, oltre che agli spesso bizzarri accostamenti di soggetti appartenenti a specie diverse, nella realtà sarà molto difficile vedere un cavalluccio marino di fronte ad un elefante o ad una civetta.

Al primo impatto i miei lavori possono ricordare una vecchia tavola scientifica di un qualche zoologo vissuto un paio di secoli fa ma osservando attentamente si notano particolari che non rientrano assolutamente in quel periodo storico.

Credo che questo crei la sensazione di atemporalità oltre, evidentemente, all’assenza di chiari riferimenti umani che potrebbero dare indizi precisi. Protagonista è semplicemente la Natura che è senza tempo.

Sono personalmente un amante dell’antico, del perduto e dei simboli. Tutti elementi presenti nei tuoi lavori. Quanto contano per te queste caratteristiche?

Contano moltissimo. Sono quelle cose in più che rendono distinguibili i miei lavori da semplici rappresentazioni animali. I miei lavori sono “riconoscibili” tra milioni di altri lavori, anche per questi abbinamenti tra gli animali protagonisti ed i simboli astronomici, zodiacali, esoterici e magici. I richiami all’antico, spesso le mie miniature sono inserite all’interno di originali e volutamente non restaurate cornici antiche, sono il legame forte tra passato e futuro. Contribuiscono a spiazzare l’osservatore, a non far capire immediatamente cosa stai guardando. Chi vuole saperne di più si deve soffermare. 

È come se l’onirico e la scienza si incontrassero in quello che disegni, in un contesto dove la presenza umana è completamente assente. Non vi è alcuna traccia. A volte penso che il mondo sarebbe stato meglio senza di noi dopo quello che stiamo facendo alla natura. Che ne pensi?

Io penso che sicuramente il mondo starebbe meglio senza di noi. Immagino spesso il pianeta avvolto nel silenzio post-apocalisse, all’aria pulita che ci sarebbe, al riequilibrarsi della natura. Ma ci siamo e speriamo di riuscire prima o poi a sistemare i nostri errori facendo scelte più etiche ed empatiche con quello che è vivo come noi e che ci circonda.

Da quale ti senti maggiormente rappresentato e perché?

Mi sento rappresentato in egual maniera da onirico e scienza. I miei lavori sono in equilibrio tra queste due cose. C’è la scienza e lo studio nella rappresentazione degli animali, dei fiori e dei frutti che disegno. Al contempo c’è qualcosa di onirico nell’accostamento dei soggetti, nella loro collocazione e nell’abbinamento dei simboli. Il mio operato è davvero una catena tra sogno e realtà.

Credo che i tuoi disegni abbiano la capacità di trasportarci in realtà differenti, surreali ma che fanno riflettere su tematiche come il fatto che in natura l’equilibrio esiste grazie all’armonia tra le differenze. Sarebbe bello che anche noi umani adottassimo lo stesso pensiero. Che ne pensi?

Sicuramente l’armonia tra le differenze porta ad essere tutti più ricchi interiormente, più consapevoli, meno egocentrici. 

Penso che, nonostante molti passi fatti in avanti, siamo ancora abbastanza indietro per quanto riguarda tematiche come inclusività , rispetto e tutela dei diritti civili.

A proposito di umani credi che disegnerai mai degli uomini?

Amo il corpo umano, l’ho disegnato per anni ai tempi della scuola. Ho disegnato il corpo umano ma sempre contaminato dalla figura animale. La mia tesi di laurea l’ho fatta sulle figure metamorfiche di un grande artista del passato, Arnold Bocklin. Ho disegnato corpi nudi maschili con testa di toro, tritoni e sirene con lunghe code di pesce… centauri metà cavalli e metà uomo e sfingi dalla forma leonina. Anche ai tempi della scuola non potevo fare a meno di inserirei miei amati animali ovunque.

Chissà, magari in futuro tornerò a fare qualcosa di simile!

Sono un fanatico delle cabinet of curiosities, ho la sensazione che casa tua potrebbe essere così. Mi sbaglio?

Casa mia è proprio così. Mio babbo da piccolo mi portava sempre ai mercati dell’antiquariato ed io ero e sono molto curioso. Ho iniziato a raccogliere e collezionare oggetti strani di vario genere. 

Tutto ciò che ha qualcosa da raccontare mi attira, mi piace immaginare a chi era appartenuto un oggetto trovato sui banchi di un robivecchi o nella vetrina di un antiquario. Sono certo che ogni cosa ha un energia misteriosa, ogni oggetto intrappola dentro di se una qualche emozione di chi l’ha amato, una scintilla…

Non so se mi sono spiegato… ad esempio, amo moltissimo le vecchie decorazioni in vetro soffiato di inizi novecento. Immaginate quanta gioia hanno portato questi fragili capolavori di artigianato agli occhi dei bambini.

Mi hai detto che sei un follower di TOH! Che cosa ti piace di noi?

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