Elliphant con la chitarra sul cavallo a dondolo

Dopo quattro anni di collaborazioni americane tra cui “Too Original” con i Major Lazers, Elliphant torna in Svezia e si riappropria della sua identità nel quarto album “Rocking Horse”

Major Lazers, Diplo, Skrillez, Tove Lo, , sono solo alcuni degli artisti con cui Elliphant ha collaborato dopo diversi anni passati a Los Angeles, periodo in cui pubblicò il suo terzo album “Living Live Golden“.

Oggi Elliphant è tornata in Svezia, è diventa mamma e ha da poco pubblicato il suo quarto disco “Rocking Horse“, un lavoro onesto e sincero in cui si svincola dalle regole del mercato USA, riappropriandosi della sua originalità. Un desiderio necessario di esplorare nei generi è quello che ha guidato il processo creativo di “Rocking Horse” un album eterogeneo ma che risulta coeso, in cui le chitarre tornano a impadronirsi del pop. Un album più da cantare che da ballare che vuole far riflettere sullo star bene con se stessi e su come tenere per le redini la propria vita. L’ho intervistata:

elliphant
photo ny Fredrik Etoall
Ciao Ellie! Come stai?

Ciao!! sto bene!! Attualmente sono in macchina con il mio uomo, la mia bambina e il mio gatto, mentre ci dirigiamo nel sud della Svezia per trascorrere un po’ di tempo con mia nonna, è tempo di famiglia deluxxxxx!

Il singolo che ha segnato il tuo ritorno dopo 4 anni di collaborazioni è stato “Uterus”, uscito nel bel mezzo della pandemia ma anche subito dopo che sei diventata mamma per la prima volta, è una sorta di rinascita per Elliphant?

Sì, è decisamente una nuova era, tutto è nuovo. La foresta è bruciata ma ora si risvegliano nuove specie…. Cerco sempre di rappresentare il cambiamento con Elliphant, è importante mostrare che non bisogna rimanere incasellati in se stessi e svegliarsi rigenerati ogni giorno e con questo album penso di manifestarle proprio questo aspetto.

Adoro l’album e il fatto che tu abbia riportato nella musica le chitarre e quell’energia rock che manca così tanto nella musica ultimamente, cosa puoi dirmi a riguardo?

Thanxxx! Sono contenta che lo apprezzi! Sì, le vibrazioni rock erano il mio mood principale in quel momento, volevo che il suono fosse ridotto al minimo e non eccessivamente prodotto. Volevo che fosse un’esperienza personale da vivere in cuffia più che un’esperienza dancefloor. Volevo che fosse un album confortante come un caloroso abbraccio alla mia gente, per fagli sapere che capisco il dolore.

toh magazine rocking horse
photo by Fredrik Etoall
Perché hai chiamato l’album “Rocking Horse”?

Prende il nome da un cavallo a dondolo che mi ha regalato mio padre, lo aveva trovato nella spazzatura la notte in cui sono stato concepita. È una metafora su come qualcosa può essere più bello quando è logoro e rotto, su come la spazzatura di qualcuno può essere il tesoro di qualcun altro.

Ti seguo sin dai tuoi esordi, a metà della tua carriera ti sei trasferita negli Usa e sei diventata una stretta collaboratrice di Diplo. Onestamente penso che in quel periodo eri troppo Diplo e meno Elliphant, ma ora sei tornata! Quali sono i tuoi pensieri su quell’epoca e qual è il tuo rapporto con Diplo oggi?

Fantastico! Haha, sì forse… penso di essere stato più uno strumento che una persona per molta gente in quel periodo… sono comunque molto grata a quegli anni. Apprezzo che Diplo non ristagni mai, e che anche lui come me continui a cambiare. Non siamo più molto vicini, ma se ho bisogno di lui gli scrivo un messaggio e mi risponde sempre all’istante. Questo è figo.

Elliphant rocking horse
Cosa hai imparato dalla tua esperienza americana?

Che gli americani sanno fare dei sorrisi davvero grandi e che io sono davvero una contadina nel mio dna haha.. sai… sono completamente svedese e 100 anni fa lavoravamo nei campi di patate, quindi anche se sono piuttosto rumorosa ed estroversa, sono ancora ingenua, onesta e con i piedi per terra. Sicuramente non sono un professionista quando si tratta di facce da poker nello show business. Se qualcuno mi sorride io do per scontato che sia reale e confido che gli piaccio davvero se me lo dicono, ma ho imparato che in America non è sempre così. Gli americani a Los Angeles possono farti sentire molto bene sul momento, ma devi stare attento di chi fidarti perché può essere tutta un’illusione. Certo mi sono anche divertita tantissimo e ho incontrato persone straordinarie che rimarranno per sempre nel mio cuore.

Il nuovo album ha un’attitudine rock ma copre diversi generi, dalle vibrazioni pop reggae di “It Could Be Love” al dramma romantico di “Notorious” passando dalle chitarre rock di “Emily”. Per me queste sono le canzoni rappresentative, come descriveresti il ​​mondo di Rocking Horse dal tuo punto di vista?

Fresco! Come ho detto prima, ho fatto qualcosa per non incasellarmi, anche se l’album in generale è un album più essenziale rispetto ai mie lavori precedenti, si estende ancora su generi diversi, ed è così che sarà sempre con Elliphant.

Sei stata uno dei primi artisti ad aver collaborato con Doja Cat nel tuo Purple Light EP, pubblicato nel 2014. Ora ne parlano tutti, dove l’hai incontrata e come è stato lavorare con lei?

Doja Cat è davvero una ragazza fantastica! In realtà ha aperto per me quando ho fatto uno dei miei primi spettacoli a Los Angeles.
L’ho ascoltata molto su SoundCloud prima di lavorare con lei. Ora lei è una superstar che crea dipendenza.

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photo by Fredrik Etoall
Mi piacciono gli artwork delle cover e dei singoli, sembra che ti sia piaciuto interpretare diversi personaggi, è così?

Haha, sì forse… mi piace esplorare me stessa davanti alla telecamera.

Parlami del nuovo progetto di remix, perché hai sentito il ​​bisogno di rielaborare la tua musica?

Non sento il bisogno di rielaborare le canzoni ma adoro far giocare i miei amici con la radice dei miei brani! Questa volta possiedo il master dell’album così posso fare quello che voglio con le canzoni per la prima volta.. ci saranno molti altri remix in arrivo!

L’ultimo disco di cui ti sei innamorata:

Hmm non lo so… Ascolto molto Moby e Pj Harvey in questo momento.

toh magazine rocking horse interview
Elliphant “Rocking Horse”