VV e il suo indie pop italiano diVƎRSO.

VƎRSO è il primo ep di Viviana Colombo in arte VV, passata per The Voice ha poi rivoluzionato la sua vita e trovato la sua impronta artistica che è sfociata in questa manciata di canzoni indie pop, preludio a qualcosa di più grande e originale nel panorama italico.

La sua gavetta VV l’ha fatta, sarà per questo che il suo primo e.p. VƎRSO mostra una scrittura matura che attinge dal miglior indie pop internazionale mescolato a quelle hit italiane degli anni ’80 che scaldavano l’estate.

Nata e cresciuta a Milano, tra talent e conservatorio Viviana trova finalmente la sua identità in VV nel 2019, quando anche Sony Muisc Italy si accorge di lei. Le sue canzoni ti lasciano con il sorriso (anche amaro) da “Pizza Boy” a “Ho No!” al suono infettivo di “Paranoie” feat. Memento, provate a levarvela dalla testa dopo averla ascoltata se ne siete capaci! In attesa del suo primo album l’abbiamo intervistata.

VV VERSO

Ciao VV come stai e dove ti trovi?

Ciao! Sono a casa a Milano di fianco a me ho una microKORG e davanti il mio computer.

Com è cominciato il tuo approccio alla musica?

E’ cominciato da molto piccola, ascoltando mio padre suonare con il suo gruppo jazz. 

C’è un artista che ti ha fatto pensare: voglio fare la cantante!

Ce ne sono stati tanti, a partire da Ella Fitzgerald, ai Beatles, fino ad Elisa e Jovanotti, ma in realtà ho sempre sognato di scrivere canzoni oltre che cantarle, perché non riuscivo mai ad identificarmi del tutto nelle canzoni degli altri. 

Verso con la E al rovescio è il tuo primo e.p. ma quale significato dai a questa parola che può averne più di uno? 

E’ la mia dimensione, il mio punto di vista che cerco di trasfigurare attraverso l’arte, credo che l’arte sia una di quelle cose per cui vale la pena attraversare questa buffa condizione che abbiamo chiamato “vita”.

Nella cover sei caduta o ti sei presa un pugno in faccia?

Entrambi haha, a volte la vita ti prende un po’ a schiaffi. 

VV Verso - cover

Quali sono i tuoi riferimenti musicali? La prima volta che ho sentito Paranoie, ho sentito subito un’influenza internazionale e ho pensato a Benee poi sentendo il resto anche a Mac DeMarco. Ci sta o sono fuori pista?

Beh sono due artisti contemporanei che mi piacciono molto, se mi hanno influenzato ben venga!

Hai un approccio DIY nel comporre, dove hai imparato e come ti gestisci? 

Ho sempre cercato di circondarmi di persone che già facevano musica, per imparare. Volevo fare canzoni ma ero molto timida e lo facevo in solitudine, perciò ho dovuto imparare a fare da sola. 

Mi piace molto la grafica dei tuoi singoli che si distacca un po’ dall’artwork dall’e.p. che li racchiude, quanto sei coinvolta in questo aspetto?

Totalmente, seguo tutto e ho bisogno che anche l’estetica del progetto racconti qualcosa in più.

VV VERSO

Anche i tuoi video hanno uno stile distintivo, penso a un brano che non è nell’ep Moschino 01 girato a Milano sul tram 5, come mai questa scelta e quanta Milano c’è nelle tue canzoni?

Milano è stata la mia cotta adolescenziale, adesso viviamo insieme e volevo mostrare quanto è bella e quanto la amo. E’ nelle mie canzoni ma è anche lo sfondo in cui mi succedono le cose.

Le tue canzoni mi sembrano un flusso libero di pensieri dolci, qual è il tuo punto di vista?

Ci sono parecchie sfumature, a volte toccano parti del mio inconscio molto nostalgiche e doloranti, all’inizio lavoravo quasi per libere associazioni, ora sento di essere più chiara, ma sempre molto istintiva. 

Stai lavorando a un album?

Ancora non so che forma avrà, ma sto scrivendo nuove cose.

L’ultimo disco di cui ti sei innamorata:

“Dreamland” dei Glass Animals