Patteef: collage tra sacro e profano

Patteef realizza in cinque minuti, da qui il nome del suo progetto, collage che mettono insieme sacro e profano sullo stesso piatto.

I figli di Instagram, così mi piace chiamarli, sono quegli artisti che in fondo non sanno manco di esserlo, come nel caso di Patteef, che vive ad Anversa e che, armato del suo iPhone, in cinque minuti mixa i vecchi maestri dell’arte che tutti, più o meno, conosciamo alla cultura pop in collage digitali.

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Patteef

Alcuni sono divertenti, provocatori altri disgustosi, cheap o comunque in bilico al limite di ciò che gli algoritmi consentono. Patteef innesca a guardare attraverso l’immagine composta in modo surrealista a temi che non possono essere catturati in un solo periodo, così ho deciso di intervistarlo per conoscerlo meglio.

Ciao Patteef, parlami di 5 minute collages

I miei collage sono realizzati principalmente per essere visualizzati su Instagram. Per distinguermi dagli altri creatori di collage contemporanei, limito il processo a un lasso di tempo di 5 minuti. Per lo spettatore, l’immagine appena creata deve avere un’attrazione che fa smettere di scorrere il pollice per un momento e dare un’occhiata a una visione alterata dell’arte classica, in combinazione con la cultura popolare. È iniziato come un passatempo con cui potermi schiarire la mente durante una breve pausa in una dura giornata di lavoro. Quando lo finisco lo pubblico su Instagram con un piccolo testo esplicativo sul lavoro classico che ho utilizzato. Lo spettatore decide quindi per se stesso se gli/le piace o meno l’immagine, mettendogli un like. Questo è più o meno il meccanismo. Faccio il collage per me stesso e lo metto online, non si tratta mai dell’apprezzamento che ne ricevo. Altrimenti mostrerei molte meno opere.

Patteef
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Quando hai capito che 5 minute collages avrebbe potuto funzionare?

Nel 2020 i miei follower su Instagram sono cresciuti notevolmente. Durante i vari lockdown ho avuto molto tempo per essere creativo e anche le persone erano più presenti sui social media, perché non potevano uscire e visitare i musei, per esempio. Si è scoperto che il lockdown è stata una buona combinazione per molti artisti digitali. Mi è stato anche chiesto di esporre in una galleria per la prima volta. Non avevo mai pensato prima che le persone potessero essere davvero interessate ai miei piccoli collage. Questo mi ha dato la spinta finale a investire di più nella mia presenza online e offline come Patteef. Ora cerco di creare ogni giorno un nuovo collage e quindi di tirarne fuori anche la qualità. La pratica rende perfetti.

Patteef
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In base a cosa scegli un quadro da “smontare”?

Scegliere le immagini che corrispondono è la parte più difficile, perché preferisco apportare il minor numero di ritocchi possibili con Photoshop. In caso contrario, l’immagine verrebbe elaborata eccessivamente e non potrei rimanere entro il tempo dei 5 minuti. I miei collage sono sempre una combinazione di un’immagine Popculture che trovo su Instagram, con un lavoro classico. Poiché la combinazione a volte si bilancia al limite di ciò che le linee guida del social consentono, è importante partire da una foto che era già stata pubblicata su Instagram. Di solito trovo qualcosa di interessante nel feed di qualcuno e cerco un’opera d’arte classica con cui possa creare una nuova e divertente combinazione. Ciò significa che spesso guardo centinaia di dipinti prima di poter effettivamente mettermi al lavoro.

Patteef
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Perchè sei ossessionato dai tatuaggi?

Come collezionista di tatuaggi posso distinguermi ulteriormente dagli altri produttori di collage concentrandomi sulla cultura del tatuaggio. Online ci sono molti modelli tatuti che mettono in mostra i loro corpi e gli algoritmi mi aiutano molto in questo. Più mi immergo nella cultura, più gli algoritmi mi forniscono nuove immagini. In passato, gli artisti dipendevano da ricchi mecenati come la chiesa cattolica che pagava le opere e con le loro chiese forniva una piattaforma per mostrare il risultato finale a un vasto pubblico. I social media significano che al giorno d’oggi puoi mostrare te stesso e il tuo lavoro al mondo senza soldi e quasi senza grandi sforzi. Ma di per sé non è cambiato molto nel corso dei secoli. Si vede e si vedrà ancora e i temi classici sono ancora discussi. Innamorarsi di se stessi, il giovane ambizioso che esplora i suoi limiti. E chi corre il rischio di subire l’incoscienza.

Patteef
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Chi sono gli artisti contemporanei a cui ti ispiri?

Non cerco mai di guardare il lavoro di colleghi che fanno collage, per rimanere libero da tendenze e pregiudizi. La mia ispirazione viene principalmente dagli impulsi che raccolgo nel mondo (online) che mi circonda.

Che musica ascolti quando crei?

Mentre realizzo collage non c’è necessariamente musica in sottofondo, ma ho un gusto musicale molto ampio. Adoro ascoltare alcuni programmi di Benji B o Gilles Peterson sulla BBC o più localmente Lefto. Le loro playlist sono un inizio interessante per approfondire ulteriormente i servizi di streaming online. Se mi chiedi di inserire alcuni nomi di artisti che mi piace ascoltare, includerebbero El Michels Affair, Fela Kuti, Madlib, Four Tet, Slowthai, James Blake, Tyson, Anderson Paak, Vic Mensa, Khruangbin, Pa Salieu, Fly Lo, Jay Electronica, Yves Tumor, Arca, Sault e molti altri.

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