I Pale Waves ci educano al cambiamento

Who Am I?” è il titolo del secondo album dei Pale Waves, un invito ad accogliere la propria sessulità e ad accettarsi per quello che si è oltre a farci fare un tuffo negli anni ’90, tra poster di Avril Lavigne e Courtney Love, quando andava di moda indossare una maglietta a maniche corte sopra ad una a maniche lunghe.

Il viaggio verso il secondo album dei Pale Waves è stato tutt’altro che fluido. Un incidente d’autobus quasi fatale mentre erano in tour con Halsey ed una pandemia globale hanno destabilizzato la band così come la conoscevamo. È seguito un periodo di ricerca dell’anima, un viaggio nel ritrovare se stessi affrontando i propri demoni, portato avanti a testa alta dalla leader Heather Baron-Gracie che abbiamo raggiunto su Zoom.

PALE WAVES
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Ciao Heater dove ti trovi?

Sono a Los Angeles dalla mia fidanzata. 

Sai che i Pale Waves di supporto ad Halsey a Milano, a febbario 2020, è stato il mio ultimo concerto pre-pandemia, quindi un ricordo che tengo al sicuro. So che pochi giorni dopo, i membri della band eccetto te, hanno avuto un terribile incidente col tour bus ma nessuno si è ferito gravemente. Questi eventi hanno in qualche modo influenzato il disco?

Il tour è coinciso con l’inizio della pandemia, quindi non sei il primo che mi dice questo, è una cosa che mi fa piacere pensare che il nostro live sia in qualche modo conosolatorio, anche se a pensarci ora, dopo oltre un anno mi vien da chiedermi: “Ma era tutto reale?” E la risposta è sì, la quotidianità di oggi era impensabile un anno fa, è terribile come ci siamo abituati anche a questo. Però per fortuna avevo già scritto tutto l’album quando sono accadute queste cose terribili quindi no, non ne ha subuito alcuna influenza altrimenti sicuramente ne sarebbe stato intriso. L’incidente non ha creato nessun danno fisisco ma è stato uno shock mentale durante e soprattutto dopo. E’ qualcosa che stanno processando mentalmente tutt’ora ma sono sicura che ne usciranno rafforzati. 

Il nuovo album si chiama “Who Am I?” puoi rispondere davvero a una domanda così difficile?

Il titolo al disco non è una domanda a cui le canzoni vogliono rispondere, non è questo l’intento. Sono tutti gli esseri umani che dovrebbero porsi questa domanda non solo io. Io posso anche risponderti ma la mia risposta di oggi non sarebbe la stessa di domani, perchè dipende da come mi sento, quindi è più un’invito alle persone che lo ascoltano a porsi questa domanda e a ritrovarsi nelle canzoni. Credo che nessuno potrebbe rispondere alla domanda “Chi sono?” in modo esatto, è troppo difficile come hai detto tu stesso. 

Parlando del singolo Change, che è davvero potente, in copertina hai messo una farfalla. È un simbolo di una rinascita per la band?

Anche questa scelta non fa riferimento alla band ma al cambiamento in generale, la metamorfosi fa parte del cambiamento, un individuo che cresce e si evolve. Il tuo ragionamento non è sbagliato, ma non era quello che avevo in mente io, ma il solo fatto che ponga delle persona a farsi delle domande è figo. 

Il nuovo album ha una forte atmosfera anni 2000, la prima volta che l’ho ascoltato per intero è stato come aprire la porta ed entrare nella mia camera da letto quando avevo 20 anni, con i poster di Alanis Morisette, Courtney Love e Avril Lavigne. Sento che questo è un suono con cui sei cresciuto, l’era del punk pop e del rock pop.

Ahahahah che dolce! Non era ia intenzione riportare in auge gli anni ’90, ma è la musica con cui sono cresciuta e quando ho cominicato a scrivere l’album tutto è accaduto in un modo molto spontaneo, ma gli anni ’90 sono anche il periodo che conosco meglio. Credo che sia lo stesso motivo per cui stia piacendo molto, perché a molte persone ricorda la loro infanzia o la loro adolescenza. E’ una cosa molto bella. 

Quando hai realizzato che l’album stava prendendo questa deriva ’90s cosa hai pensato?

Ero contenta perché non farei mai un album uguale all’altro, abbiamo scritto un album ispirato dagli anni ’80 e non volevo di certo riscriverlo, evolverci per noi è molto importante. 

L’evoluzione è bella ma a volte rischiosa perché pouò destabilizzare i fan, però se un fan è sincero e fedele saprà anche capirla, no?

Assolutamente, anche perchè mi annoierei come artista se continuassi a rifare la stessa cosa. Credo che ad un certo punto mi volterei e sarebbe come aver sprecato anni della mia vita. Evolvere è necessario non solo artisticamente ma anche come esseri umani. Non potrei rimanere legata ad un suono per sempre, dovevamo cambiare direzione per il nostro secondo album o saremmo impazziti probabilmente. Ho sempre bisogno di nuovi stimoli, difatti sto già scrivendo il nostro nuovo album. 

Wow! Puoi anticiparmi qualcosa?

Credo che sarà vicino alle sonorità alternative di Who Am I? Ma con delle tinte country pop, Amo il country, è il mio genere preferito, certo sono consapevole che non potrò spingere troppo su questo lato perché la mia band non ama particolarmente questo genere. Quindi devo dosarlo con una certa sensibilità.

PALE WAVES
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Forse perché vivi in America adesso e quindi sei più esposta a questo genere musicale…

Esatto! Il country è praticamente inesistente in Inghilterra. Che tristezza, io lo amo. 

Ma a questo punto ti chiedo chi è il tuo artista country preferito?

Adoro le Chicks una volta conosciute come Dixie Chicks, sono assolutamente le mie preferite.

Hai scritto l’album a LA, quali pensi siano, parlando di stili di vita, le principali differenze tra LA e Londra?

Il tempo! A LA fa caldo, puoi uscire a farti una passeggiata, andare in spiaggia, immergerti nella natutra, tutte cose che mi aiutano a schiarirmi la mente, a creare in libertà e al mio meglio. LA ha avuto un enorme impatto positivo su di me.

Quali sono i tuoi quartieri preferiti della città?

Malibu, Venice Beach, mi piace sedermi sulla spiaggia, scrivere, pensare al futuro dei Pale Waves e quale direzione prenderanno. Non mi piace West Hollywood, non mi piace far parte della scena di LA dove si tratta solo di essere in competizione e dimostrare chi è il migliore, non fa per me. Certo è lì che ci sono i migliori studi e i grandi produttori, ma per me è tutto merito del clima. 

I testi del nuovo album parlano di amore, sessualità, salute mentale, in un modo molto aperto e onesto, è difficile esserne indifferenti. Quanto è terapeutico per te tirare fuori questi pensieri e metterli per iscritto?

Moltissimo, è incredibile, la cosa che più mi appaga è sapere che le nostre canzoni hanno un impatto sulla vita di chi ci ascolta. Sapere che si possono sentire più accettati o rappresentati in un modo salutare, mi fa sentire grata nei confronti della nostra musica. Credo che il principale motivo per cui faccio arte è sapere che tramite lei posso aiutare la vita di qualcun’altro.

Ti sei dichiarata gay e Ciara la bassista del gruppi ora si identifica come non-binary. È stato difficile trovare e dichiarare la tua identità sessuale?

Non esattamente perché sapevo chi ero sin da quando ero piccola, quindi non è stato difficile comunicarlo a tutti e fare coming out. Però non volevo nemmeno dirlo in modo esagerato, non volevo diventasse il grande party del mio coming out. Volevo normalizzarlo come se fossi etero, non ci sono party di coming out etero, giusto? Voglio semplicemente affermare in modo naturale la mia sessualità come è corretto che sia, senza clamori ma con naturalezza. Sono circondata da persone bellissime che accettano me e la mia sessualità quindi non è mai stato un processo difficile per me al contrario di molte altre persone che si sono trovate di fronte i genitori in disaccordo e non li hanno accettati, una cosa che non ha senso. 

Pale Waves Who AM I?
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Parlando di accettazione, penso che l’Inghilterra sia un paese avanti anni luce rispetto all’Italia, è stata sempre più liberale e progressista nell’ambiente LGBTQI. Quindi ti chiedo, è davvero così libera come sembra? Qual è il tuo punto di vista?

Non sei il primo italiano a dirmi che in ambito di diritti l’Inghilterra è un paese avanzato rispetto all’Italia, è interessante. Sono d’accordo che siamo un paese avanazato ma non siamo ancora arrivati al punto giusto. Però se in Italia siete messi così male tocca ai giovani fare qualcosa! Mi spiace per chiunque viva in un paese in cui non è rispettato e accettato pienamente.

Non abbiamo leggi che ci proteggono, pochi giorni fa a Roma un uomo ha attarversato a piedi i binari della metropolitana per andare a picchiare due ragazzi che ha visto baciarsi sulla banchina opposta, siamo messi così…

Ho mio Dio, non ci posso credere che possa accadere una cosa del genere e che non solo non ci sia una legge a tutelarvi ma queste persone non vengono nemmeno punite per quel che fanno, è orribile. Come si fa a vivere in un paese in cui non si può mostrare pienamente chi si è per paura? Che odio, non capirò mai come si può essere offesi da un gesto d’amore magari smossi da una religione. Dobbiamo provare ad essere progressisti e cercare di aprire gli occhi della gente mostrando pienamente chi siamo.

Senti la responsabilità di rappresentare la comunità LGBTQ?

Assolutamente sì, molti nostri fan sono gay o non-binary non attraiamo di certo il classico etero, la nostra è di base una gay fan base e dobbiamo render loro giustizia, parlare per loro, e credo di averlo fatto apertamente con questo album perché sono più grande e più matura, pronta insomma. Sono grata di averlo fatto per loro.

Quanto vorresti poter suonare dal vivo il nuovo album? Vedere i concerti è la cosa che mi è mancata di più nella quotidianità…

Oh mio Dio, tantissimo! Lo abbiamo provato qualche volta ma non ci siamo mai potuti esibire, è stranissimo pubblicare un album e non portarlo in tour. Mi manca questa connessione con i nostri fan ma appena sarà sicuro torneremo on the road.

L’ultimo disco di cui ti sei innamorato è:

“Travelling” di Chris Stapleton, è un disco country fatto di canzoni vere scritte da un bravo musicista, non è un prodotto creato da qualcuno per scalare le classifiche e fare soldi. La musica country è vera ed è questo l’aspetto che più mi piace, la sua autenticità.

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